22 feb 12
La regina indicussa dei futuri picnic...con Francesco Renga ovviamente.
C'era una volta una bambina meravigliosa dai riccioli d'oro che amava fare picnic con la sua nonna nelle sperdute campagne romagnole, in cui crescevano rigogliose spighe di grano dal colore del sole.
No sto scherzando, era giusto un incipit per prendere in giro Cey, che non leggerà mai questo post, ma che semmai dovesse leggerlo, sorriderebbe :)
Come state, come state? Io molto bene, il periodaccio è passato, consegnato tesi e tutto quanto (anche se devo ammettere di essere stata abbastanza graziata nell'ultimo esame, che peraltro era quello temibile che mi trascinavo dal primo anno, e che non avevo mai avuto il coraggio di affrontare. E invece Il Temibile, si è rivelato un agnellino docile, gentile e comprensivo come una mamma. Se prima amavo questo professore 100, ora lo amo 1000)
By the way, dopo aver consegnato tutto quanto, sono sprofondata (e sono tuttora) nella più totale apatia e svogliatezza.
Per fortuna (e qui possono partire insulti) che c'è stato Sanremo.
E qui andrebbe davvero aperta una parentesi sull'infanzia, a spiegare quanto io ami Sanremo e quanto quella settimana decida volontariamente di non vedere nessuno e di chiudermi in casa e guardare la sera il Festival, il giorno dopo tutti i programmi e i gossip a Sanremo dedicati.
E' una malattia, confesso. Lo guardo da quando ero proprio piccolissima, mi piaceva tantissimo e ricordo che al liceo chiedevo espressamente di non essere interrogata in quella settimana "perchè avevo da guardare Sanremo".
E lo facevo davvero, non facevo nient'altro. E per fortuna i miei professori erano tutti abbastanza compassionevoli nei miei confronti e mi assecondavano.
Qui si tifava Francesco Renga. Ho già palesato sui vari social e mi impegno da anni nel palesare la mia passione nei suoi confronti. Forse sul blog mancava. Lo seguo e stalkero da anni or sono, tipo dieci. La prima volta ricordo fosse quando ero in terza media, per cui ormai è un tantino.
Ho una collezione di foto con lui che fa invidia a quelle con i miei familiari, e a riguardarle, da quando ero piccolissima, mi fanno tenerezza.
Ma più di tutto, mi piace tantissimo la compagnia di folli che si è creata attorno a lui, che oramai non sono più fan ma amici, con cui, perchè no? Prendi su una valigia e si va tutti in Spagna. Che bellezza. I rapporti con alcuni di loro sono veramente importanti e lo sono stati in passato, poi a volte le circostanze (di vita, di cambiamenti) hanno portato ad allontanarsi, ma ci si riprende sempre. E in questa occasione sanremese, dove il Vate partecipava a Sanremo, ci si è ritrovati tutti, a commentare, a divertirsi, a ironizzare, e, ultimamente, a tifare.
Chiusa la parentesi, vi lascio la ricetta, che purtroppo è passata in secondo piano dopo l'Ode a Francesco Renga. Si tratta di una torta salata a dir poco meravigliosa, che avevo scopiazzato sul blog di Marco e Chiara e che diventerà un MUST di questa primavera, che sarà all'insegna di pic-nic sui colli bolognesi e nell'entroterra romagnolo, questo è certo. Mi sono accorta di conoscere molto meglio l'Emilia e di perdermi qua dove ho abitato da sempre, e la cosa da una parte mi dispiace per cui, fintanto che starò qui, mi do alla conoscenza di questi territori, alternando una visita alla Rocca, a una canzone di Casadei, a una poesia di Giovanni Pascoli.
Avevo preparato una dose e mezzo di questa torta e le altre le ho fatte a tortine, che mi piacciono tantissimo e magari per un picnic sono più indicate.
Torta rustica patate, fontina e brie
Ingredienti:
pasta sfoglia
3-4 patate medie a pasta gialla
1 cipolla rossa di Tropea
300 gr di fontina
100 g di Brie
rosmarino
sale
Preparazione:
Stendete la pasta sfoglia su una teglia foderata con la carta da forno.
Accendete il forno a 200°.
Pelate le patate e taglietele a fette sottili. Metterle a bagno per un pò per renderle più digeribili e asciugarle bene.
Tagliate la cipolla di Tropea a fette sottili e farla caramellare con poco burro e un po' di aceto balsamico; io nel burro ho fatto rosolare anche una fetta di prosciutto crudo di Parma (nota di Marco e suggerimento che ho colto al balzo)
Disponete nel cestino di pasta sfoglia: le patate, la cipolla e la fontina tagliata a cubetti. Evitate di stratificare separatamente i tre ingredienti, ma mischiateli tra di loro.
Mettete la teglia in forno per circa 20'-25'. Per evitare che si secchi troppo il formaggio, bruciandosi, coprite la teglia con un foglio di alluminio.
Commenti
Renga è stata la prima, e si, lo scambierei per tutte le torte di mele di sto mondo :)
Besos Vero!!
Ero più in linea con l'ossessione per la torta di mele, ma ognuno ha le sue passioni musicali ;)
W Renga!!! :D
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