19 feb 11
Lo scrigno dei rimedi di una volta.
Come un segreto o un testimone che si passa di famiglia in famiglia per cercare di trattenere almeno una parte dei valori comuni, se c’è una cosa che da sempre mi ha affascinato sono le cose antiche, quelle vecchie e quelle vecchissime. Non vorrei sembrare banale quando parlo di carta ingiallita, di quella carta consumata dal tempo che al tatto diventa quasi porosa, di quelle pagine di libri con immagini colorate e stilizzazioni ormai desuete, di bambini con ancora i pantaloncini corti e le bretelle, che tirano carrettini, che giocano con pupazzi e che fanno l’abaco. Questo è il tesoro che mi ha lasciato in eredità mia nonna, insieme a tante posate, piatti retrò e una bellissima cassettina di legno in cui teneva i fili colorati, aghi e forbici. Sarebbe molto poetico aggiungere che mi ricuciva i pantaloni e gli strappi quando da bambina cadevo e mi facevo male (ogni due secondi più o meno) ma non sarebbe la verità: in realtà non ho mai visto mia nonna cucire, non l’ho mai vista con un filo in mano e non credo se ne servisse di quella scatoletta infondo.
Ricordo solo che rimanevo estasiata davanti a tutti quei fili colorati, specialmente davanti a quelle trecce grandi che contengono 5 fili per ogni colore, e si intrecciano tutti insieme. Come ogni volta che torno a casa –ed è questo uno anche dei motivi per cui cerco di non tornarci quando ho bisogno di stare concentrata, perché casa mia è un tempio delle più disparate distrazioni- sono andata a casa della nonna, che è proprio sotto casa mia, e mi sono messa a “scartabellare”, come diceva lei, e come non avrebbe voluto, fra i suoi cassetti e le credenze. Ho trovato libri, tanti libri, diciamo gli ultimi superstiti della sua gloriosa carriera scolastica –va detto che mia nonna è stata la più grande e brava maestra elementare di tutta Santarcangelo per un bel bel pezzo. E soprattutto ho potuto scoprire con grande gioia e un po’ di commozione quante cose avessimo in comune, cose che hanno fatto il salto di generazione evidentemente, perché mia mamma non le ha e io si.
Come per esempio la mania di raccogliere, ritagliare tutti gli articoli dai giornali e conservarli. Lei, quelli classici che ci si aspetterebbe di trovare da una nonna, io, quelli in inglese/spagnolo/tedesco che parlino di cibo, viaggi e di tutte le mie passioni.
Ritrovare quei ricettari (antichi ricettari Bertolini e Paneangeli), insieme a tutti i cartoncini blu che ritagliava dalle confezioni di pasta Barilla, e tutti i ritagli di giornale, che includono anche i retro delle vecchie scatole di fiammiferi in cui vi erano indicazioni su praticamente ogni cosa…dicevo, è stato terapeutico. E geniale, perché mi ha fatto venire in mente una possibile rubrica che potrei tenere, breve e semplice, sui rimedi per volerci bene. Che tanto tutti ce ne vogliamo e perlomeno io, da quando sono piccola ho sempre pasticciato un sacco in cucina con cremine viso, mani, e unghie. Soprattutto quelle maledette unghie che da quando mi sono spuntati i dentini non ho mai smesso di mangiare. Per cui, rimedi semplici, e con ingredienti che bene o male tutti abbiamo in casa. Anche se mia nonna ne aveva praticamente rimedio per ogni cosa, per impasti non lievitati, besciamelle grumose, gerani e ortensie con foglie luminose, antimacchie di ogni genere…
Vi piace come idea?
Partiamo con le maschere faidate:
Liftante: Occorrono birra e limone. Mescolare due cucchiai di birra con uno di succo di limone. Applicare sul viso con un batuffolo di cotone e lasciare asciugare sulla pelle per un effetto tensore.
Tonificante: questa volta ci occorrono foglie di menta e mezzo cetriolo. Prendere una manciata di foglie di menta e mezzo cetriolo e frullarli fino a ottenere un impacco omogeneo. Da stendere sul viso per venti minuti per dare energia alla pelle.
Antirughe: Tutto quello che ci serve è unicamente una patata. Taglia una patata a fettine sottili e applicale su fronte, contorno occhi e bocca. Se si tengono in posa mezz’ora tutti i giorni, si avranno ottimi risultaati contro le rughe.
Passando invece agli agrumi, eccone alcune “cure di bellezza”:
Come cosmetico, l’agrume senza dubbio più utile è il limone, soprattutto per la cura delle mani e del viso.
Il succo di limone consolida le unghie fragili, mentre la parte bianca della scorza massaggiata sulle gengive le fortifica. Mentre per il viso, il succo di limone agisce da astringente sulle pelli grasse e con pori dilatati, e inoltre schiarisce le macchie cutanee.
Il succo d’arancia ha invece un effetto più blando, ma migliora il colorito, restituendo alla pelle il giusto grado di acidità e rendendola più elastica e liscia.
Con gli agrumi si può preparare anche un’ottima acqua di colonia, se le essenze sono di buona qualità. Il risultato sarà perfetto. SI devono unire g.10 di olio essenziale di limone, g.10 di olio essenziale di arancia g.10 di olio essenziale di bergamotto, g.10 di olio essenziale di fiori d’arancio e g.10 di olio essenziale di rosmarino + un litro di alcool a 90°. Dovete mescolare il tutto in flacone e attendere due settimane per permettere all’aroma di maturare completamente.
Vi piace questa nuova rubrica mensile? E voi, avete qualche consiglio?
Commenti
io lo esigo questa nuova serie di post!! <3
Scherzi a parte, TU SEI il genio di queste cose, e secondo me potresti davvero mettertici sul serio.
ma io non faccio nulla!
cioè
copio in giro e faccio!
mica ci metto la mia inventiva! :D
(non saprei da dove partire! :\)
Bè io l'ho provato e devo dire che è favoloso!!!
Si impiastra un cucchiaino di miele con un po' di farina di polenta, si mescola e si spalma sul viso, massaggiando bene con movimenti circolari... si sente grattare un po' e una volta sciacquato il viso è un po' arrossato, ma lascia la pelle lisciaaaaa lisciaaaaaa!
Roberta
Molto-molto-molto apprezzata!
La tua nonna "ritaglierebbe" il post con cura e lo terrebbe da parte, assieme a tutte le cose belle che ha raccolto nel tempo...
Un abbraccio!
Linda
Buona settimana!
Ho visto solo ieri sera la tua mail, cazzarola! Mi dispiace troppo tanto... rispondo eh! Mi perdoni? Mi perdoni? Mi perdoni?
I rimedi naturali sono molto interessanti. A parer mio le cose "vecchie" sono quelle che ti tengono con i piedi per terra ma nello stesso tempo ti danno un soffio di magia. La tradizione è la cosa che in assoluto non si deve abbandonare. Io trovo molto affascinanti le tradizioni "stregonesche", ne conosco molte e mi fanno davvero impazzire.
Un bacio
@Linda: il tuo commento è il mio preferito, grazie per la sensibilità e dolcezza. L’ho trascritto sul mio diario, non l’ho mai fatto prima ma mi ha proprio fatto scendere una lacrima…un abbraccio
@Marina: non conosco nessuna marina, saresti la prima per cui no, non ci conosciamo :D ora sbircio sbircio sul tuo blog…davvero tua nonna era di Santarcangelo? Dove abitava? Che bello, un’altra Romagnola, conosci la sopracitata SaporidiRomagna? Visitala perché in fatti di ciccia è veramente brava..un bacione
@Carolina: ben contenta che ti piacciono, a me queste cose prendono un sacco –prendevano- ora che mi vedo un botolo che cammina ci ho rinunciato :D But I’m working hard...see you veeeeeeery soon…
@Fabiana: eeeeee troppi appunti ho preso io da te :)
@Francy: per fortuna che avevi detto che le avresti lette subito sul tuo Blackberry, volevi solo tirartela eh? eheh e io che ti ho cercata dappertutto, sul blog di giulia, sul face book di giulia, everywhere. Pensavo ce l’avessi con me “A parer mio le cose "vecchie" sono quelle che ti tengono con i piedi per terra ma nello stesso tempo ti danno un soffio di magia.” Che dire, il tuo parere mi piace sempre tantissimo…scrivimiii orcaeva, che ho pensato le peggio tristezze...
Lo troverò.
Ricordo la prima volta della maionese sui capelli.
Avevo 13 anni ed ero convintissima che fossero diventati improvvisamente belli.
Ricordo pure la prima volta con l'albume in viso quando mi si è paralizzata la parte destra del viso.
Insomma
Io ci sono *_* e ti seguo più che volentieri.
In maniera alterna e fuoricontrollo e santocielosempredicorsa *_*
ma ci sono*disse abbracciandola.
E complimenti.
Questo post è davvero bello.
Post e posto con la o.
chiaramente.
Un bacione
Iaia
è che quando vedo la mia cey.
devo gridare la mia cey.
bene.
mi dileguo.
se dovessi mai fare una rubrica del genere, hai già una fan in prima fila :)