Cosa vedere a Bucharest per innamorarsene: indirizzi food e lifestyle


Scrivo questo post con un sacco di emozione, e mi sono presa la Domenica mattina libera per farlo perchè volevo dedicare a una città che mi ha lasciato tanto la giusta attenzione, se la merita.
Perchè Bucharest? La risposta più scontata sarebbe perchè era tantissimo che non staccavo la spina, e essere riuscita a farlo ed essere tornata con consapevolezza (e anche un treno di malinconia) è servito a farmi ridimensionare tante cose.

Quando Sabrina mi ha proposto di scegliere fra Bucharest e Amburgo come meta non ho avuto un secondo di esitazione: le città dell'Est hanno sempre avuto una fascino particolare su di me... durante l'Università sono tornata 4 volte in Polonia dopo un primo viaggio con la mia amica del cuore Marta, e amo di molte di queste città l'essere sospese fuori dal tempo, i popoli, la loro coesione e unità frutto della storia, della resistenza.


Soprattutto, le amo in autunno, quando la malinconia meravigliosa della stagione va a mischiarsi con quella intrinseca delle vie, dei palazzi diroccati e mai più ristrutturati, e al contrasto che si respira nell'aria. "Dopo il 2000 tutto è impazzito a Bucharest" mi ha detto una mattina a colazione una signora addetta alla room service... e non stento a crederci, guardando anche solo le sfaccettature dell'architettura in città, che spaziano dagli esempi più belli di ville liberty, all'architettura di fine ottocento, e per finire immensi boulevard che ricordano gli Champs Elysèe... la nostalgia è forte a Bucharest, ed oggi nel 2017 ormai 2018 siamo davanti a una città in divenire, con un piede nel consumismo e l'altro ancora un po' nel comunismo.


Quando sono partita, avevo poche aspettative, forgiate dai documentari sui bambini delle fogne di Bucharest che sniffano colla, dalla storia di Miloud Oukili e dalle raccomandazioni che pure Violeta, un'amica bulgara, mi aveva fatto: "stai attenta ci sono tantissimi scippi". Torno con nessuna immagine di queste negli occhi, ma con tante aspettative disilluse: si parte con l'idea di trovare solo casermoni grigi e invece a sorprenderci c'è un sole che sembra Settembre e una città in pieno foliage verde, gialla, rossa ed elegante, con i cafè all'angolo delle strade.


Pensi a bambini ridotti alla fame e invece al loro posto ci sono giovani che la sera si divertono con i loro amici, un centro universitario e una nightlife che niente ha da invidiare a Bologna per dire. La chiamano "La Parigi dell'Est" e penso che Bucharest sia proprio così: una città da vivere passeggiando sempre con il naso all'insù, ad osservare l'architettura. Ma andiamo per ordine.


A Bucharest ho delineato quella che a tutti gli effetti è la mia vacanza ideale: ho staccato la testa è vero, ma stavo nel mentre seguendo a distanza alcune cose qua, con molta meno ansia del solito... ho capito che la mia vita mi piace molto ma presa a piccole dosi, e la mia vacanza ideale è alzarsi presto al mattino, sbrigare alcune cose al pc mentre faccio colazione prendendomela comoda e partire a metà mattina in scoperta.


Il nostro hotel era una vera chicca: situato in una posizione strategica nell'Old Town nel quartiere Lipsicani, il The Mansion Boutique Hotel è tutto quello che un hotel deve avere quando viaggio: è bello, di design, e silenzioso. Era tanto che non andavo in un hotel confesso, preferisco sempre Airbnb perchè mi fa sentire più parte della città, ma questo lo consiglio vivamente. 
Tutte le principali attrazioni escluse le Terme sono vicinissime, raggio massimo 2km. Abbiamo preferito sempre spostarci a piedi per scoprire ogni angolo della città, ma se siete stanchi o non così avventurieri, il taxi a Bucharest costa veramente pochissimo, tipo 10 euro per un'ora di viaggio, che significa che per fare quella corsa di quei 2km sopra sarà sufficiente un euro. Mi ero informata sulla storia di Bucharest ma complici questi mesi un po' impegnativi avevo trascurato la mia passione: i locali e il cibo. Per fortuna ho un'amica che si chiama Andrea, che ha aperto da pochissimo il suo blog Take Me To Alaska, e che è una garanzia quando si tratta di viaggi... in poche ore mi ha selezionato i migliori posticini in città, da quelli tipici a quelli di ispirazione scandinava, ed eccomi qua.

About Food in Bucharest

La prima serata abbiamo optato per un posticino un po' distante dal centro, ma che ci ha permesso durante il tragitto di scoprire la città vera, quella fatta di viottole e chiesine in mattone. Acuarela è un posto solo per locals, tranquillo e dall'anima artistica.


Si chiama Acuarela perchè oltre che per mangiare, i ragazzi ci vanno per dipingere... tanti communal table, un dehors esterno che è fatto di ombrellini appesi e sedute dentro a vecchie vasche da bagno, e un interno che sembra una piccola baita di montagna arredata con amore. Il menù è servito su una tavolozza da pittore. Da Aquarela abbiamo ordinato due hamburger e due birre, fatto tante chiacchiere, ed è stato il primo approccio alla città. Super consigliato.
La mattina dopo, con mia grande sopresa, ho scoperto che tutto quello che mi ero segnata era vicinissimo al nostro hotel, nel quartiere Lipsicani. La strada super affollata che la sera prima era piena di ragazzi a far festa e profumo di narghilè ancora dormiva alle dieci di mattina. Prima tappa il Carturesti Carousel, un simbolo di quella che è l'attesa rinascita della Romania.



Carturesti Carousel si trova all'interno di un gioiello architettonico del 19° secolo, ed è oggi la libreria più cool non solo della Romania ma dell'Est, un concept store e bookstore dagli interni total white di sei piani, dedicati ai libri, alla musica, ai vinili, al cibo, e all'oggettistica di design.
I prezzi qui, sono super occidentali, ma dopo lo shopping non potete perdervi un estratto all'ultimo piano, nella cafeteria.

Dopo lo shopping, a pochi passi da Carturesti Carousel c'è Hanu Cu Tei, sempre nel quartiere Lipsicani. Su tutte le guide vi diranno che Lipsicani è il centro artistico di Bucharest, ma la verità è che l'arte è tutta concentrata nel piccolo villaggio di Hanu Cu Tei.  "Han" significa locanda, luogo dove i viaggiatori trovano vitto e alloggio ad una modica cifra. Gli Han erano grandi costruzioni in legno che erano depositi per le merci e riparo per quelli che arrivavano da lontano. La loro struttura era sempre la stessa: una grande corte centrale recintata da muri alti e spessi che serviva per al difesa dell'Han stesso. "Tei" sono le piante di tiglio: nel totale, Locanda con i tigli.
Oggi Hanu Cu Tei è un posto in cui si trovano Gallerie d'Arte e Antichità, dove acquistare quadri o oggetti vintage. Certi quadretti o certe illustrazioni della città sono davvero meravigliose, ma ci siamo intrattenute poco perchè molte di queste botteghe la mattina sono chiuse.


Rispetto alle stagioni e ai periodi in cui amo viaggiare, l'anno scorso in questo periodo ero a New York... ero curiosa di vedere come fosse a Ottobre e ho aspettato tutta l'estate sognando foglie rosse e gialle a Central Park e Harlem. Mi sono ripromessa che un viaggetto all'anno nella mia stagione preferita sarebbe diventato tutto quello per cui valesse la pena lavorare tanto e di più durante l'anno.
Se c'è una cosa che Bucharest vale proprio la pena fare è perdersi nei quartieri residenziali, dalle tinte così rosse così gialle e così arancio, così dolci per l'anima. Ce ne sono molti di quartieri belli, passeggiando lungo il fiume Dambovita. Lungo Calea Floreasca nel quartiere più ricco della città, vagando per le stradine di Dorobanti, o per la strada che dal centro conduce a Ceainăria Infinitea, nel quartiere Cotroceni. 


Se è vero che la bellezza del viaggio non è nella destinazione ma nel viaggio stesso, mai come in questo caso abbiamo fatto la scelta giusta nel decidere di andare al Ceainaria Infinitea a piedi. Ville deliziose, edere rampicanti in tutte le case, architetture diverse e tanti stili, persone sedute ai tavolini del bar a lavorare... durante questa passeggiata ho pensato che se mi proponessero ora di andare a lavorare un anno a Bucharest probabilmente ci andrei, alla ricerca della vita tranquilla che non ho ora: lavorare da casa con il pc e spostarmi solo per andare al cafè, per continuare a lavorare o godermi l'autunno. 




Ceainaria Infinitea è finora la sala da the più bella in cui sia mai stata, e dire che di tempo a Londra ne ho passato parecchio. L'interno è una vera e propria sala, ma ciò che vi lascerà senza parole è l'esterno. Trovarla non è semplice, l'ingresso è il portone di una casa, poche insegne anzi una sola e il campanello, nel bel mezzo del nulla di una via di prima periferia. Più volte ho pensato di essermi sbagliata nel digitare l'indirizzo, l'abbiamo sorpassata e poi chiesto ai passanti, l'abbiamo trovata per fortuna. Il dehor è un piccolo paradiso in cui non vedo l'ora di portare mia mamma, tanti tavolini, il silenzio assoluto, e una carta dei the e delle torte. Io ho scelto una cheesecake con un the al Gingerbread Biscuit, per cominciare a sentire un po' l'atmosfera del Natale. Se avete a disposizione solo 24 ore a Bucharest e non tre giorni, questo posto non dovete assolutamente perdervelo. 



Per il pranzo invece, nonostante avessimo a disposizione tante opzioni, abbiamo optato per un posticino che ci siamo trovate da sole: si chiama Pow Wow e si trova in una piazzetta deliziosa, in una piccola traversa di Calea Victoriei al numero 102, una delle strade principali. 
Atmosfera newyorkese nell'interno, una carta degli hamburger invidiabile, e anche tante proposte vegan: io ho optato per un burger di agnello e Sabrina per una combo di salsine, da avocado a hummous a Babaganoush. 


La scoperta di tutti i posticini belli della città mi ha portato come sempre a mangiare oltre il dovuto. Lasciato Pow Wow a pochi metri riavvicinandosi alla Old Town c'è Vanfruct: un bugigattolo color verde acceso con tante piantine dentro total vegan-friendly che serve solo estratti e waffle. Totale tre dipendenti e non più di 8 posti a sedere per quello che a tutti gli effetti è davvero una piccola dispensa di fronte a un negozio di fiori. Ci siamo sedute 30 minuti per un waffle salato e per dare un'occhiata alla cartina, e in mezz'oretta l'affluenza è stata davvero incredibile. 


Altro posticino bellissimo in zona Dorobanti è Frudisiac, a tutti gli effetti un concept scandinavo. Insieme a The Urbanist è stato uno dei posti preferiti da Sab. Anche a me è piaciuto molto, ma alla fine di questi giorni mi sono interrogata molto su che cosa cerchi quando vado in vacanza, perchè il rischio in cui tutti noi foodies incorriamo ultimamente viaggiando, è di cercare all'estero cose che potremmo benissimo trovare a casa, o altrove. Mi sono chiesta questo, nello specifico: se in questo post di Bucharest che racchiude tutti i locali più fighi io scrivessi "Weekend a Berlino" o "Weekend a Copenaghen" forse nessuno noterebbe la differenza o avrebbe da obiettare, i posti belli oggi si assomigliano ovunque in Europa.


L'ultimo non per importanza anzi l'abbiamo puntato dal primo giorno e a lui abbiamo destinato l'ultimo caffè in città prima di prendere il Taxi che ci portasse all'aereoporto è The Urbanist. Concept store super nord europeo con una facciata meravigliosa, un cafè al suo interno e tanti articoli alla moda, dall'oggettistica ai vestiti. Super Urban, come dice il nome, e super underground... non ho comprato niente, ma in una prossima visita mi piacerebbe stare seduta ai tavolini di fuori un bel po', credo sia il posto migliore per fare people spotting e capire le tendenze in città.





Vintage Bucharest 


Come ho scritto anche più in su, Bucharest è anche il luogo ideale per chi ama il vintage, in tutte le sue declinazioni. Tantissimi sono i mercatini del'antiquariato, concetrati per di più a Hanu Cu Tei, tantissimi i negozi di vestiti usati che assomigliano molto ai Charity Shop inglesi ma di Charity non hanno niente. Numerosissimi anche i mercatini di handcrafter e designer emergenti, che arrivano nel tal posto con la loro valigia e cominciano a vendere. Ma per questo, aspettiamo il post di Sab che vi linkerò al più presto. Abbiamo dedicato la Domenica mattina al mercatino di Strada Piața Amzei
poco distante dal nostro Hotel. L'artigianato locale qui è incredibile, da questi cucchiai bellissimi e decorati a mano alle stoffe, e ai vestiti tipici rumeni.


Il caffè della Domenica mattina l'abbiamo preso invece da Pukka Tukka, altro indirizzo consigliato da Andrea. Posto molto molto carino, 100%veg con anche lo shop a fianco.

Souvenir in Bucharest 


Mi faccio autogol dicendo che sono una fanatica dei souvenir, appartengono alla mia anima più consumista. Da piccola collezionavo quelle palle d'acqua orrende su cui scende la neve, poi ho smesso giuro , Andrea continua a collezionare calamite e ci siamo fatti la promessa di fare tantissimi viaggi solo per riempire il frigo di casa di calamite. Personalmente, amo i souvenir caratteristici, che siano ceramiche, piatti, tazzine... non manco mai di prenderne qualcuna. L'indirizzo migliore in questo caso che posso consigliarvi è My Romanian Store, un negozio bellissimo ben lontano dai souvenir dozzinali, e per questo anche un po' caruccio. Si trova in Strada Episcopiei 6, e 200mt più avanti c'è una Boulangerie Gastronomique stupenda, se invece cercate i Souvenir Gastronomci. 


Therme Bucuresti


Una cosa che ho imparato da questo viaggio è sicuramente questa: paese che vai, costume che ti devi portare. Non importa che sia l'Alaska o il Polo Nord, ci saranno sempre terme meravigliose e inaspettate ad attenderti. Non ne sapevamo dell'esistenza, l'abbiamo scoperta lì, ed è stato quanto di più meraviglioso potessimo fare l'ultima serata in città. Le Therme Bucuresti si trovano nella parte nord di Bucharest a Balotesti, raggiungibili con la navetta gratuita direttamente dal centro della città o con il taxi, a solo 10€. La struttura è veramente imponente, tutta in acciaio e vetro, ed è il più grande giardino botanico della Romania. Ben 8 piscine e 16 scivoli d'acqua, 30.000mq di superficie interna e oltre 4000 persone che ogni giorno le frequentano. Sono sincera, sono rimasta sconvolta... non sembra più la Romania decadente che ho amato nelle righe sopra ma Dubai. Le isole attorno alle palme che vedete sopra non sono semplici piscine riscaldate ma bar con sedute in acqua in cui potersi accomodare e ordinare due gin tonic (non fatelo, non fate i pirla come me o rischierete di uscire esanimi dalla sauna e grondando alcol). Ma la cosa ancora più bella sono le saune, sei saune tematiche ognuna con un proprio stile, un profumo caratterizzante e proprietà specifiche, dall'Alhambra a quella costruita con il sale rosa dell'Himalaya, dalla baita di montagna in legno di abete a quella in cui viene proiettato un film. La visita a Bucharest se siete amanti delle terme vale solo per questo capolavoro... sono uscita pensando che se vivessi lì, gli appuntamenti fra amiche sarebbero lì... il costo è di 20€ per la mezza giornata (al quale noi abbiamo aggiunto altri 20€ per comprare costume e ciabattine). Dentro alle terme non si possono scattare foto, e queste ultime tre non sono mie ma del loro sito. 


Altri bellissimi posti che ho lasciato fuori ma che meritano davvero: 


Nightlife

Non la amo troppo, mi piace sempre vivere di più la vita di giorni nei posti in cui vado, ma una sera siamo state trovando per caso all'Hostel Pura Vida, in pieno centro. L'entrata di sotto un po' nascosta prometteva un rooftop al sesto piano con una vista incredibile sulla città e un bar. Gli scalini fanno sorridere, ad ognuno ci sono frasi che incitano a salire e proseguire, nonostante siano stretti e passino attraverso i pianerottoli di chi quell'hostel lo vive davvero. Il bar all'ultimo piano è carino da matti, affollato il giusto, una sola barista ma una vista sulla città incredibile, e il giusto sound. 
Non lasciatevi intimorire dalle scale, salite. Tutti i localini (anche se a mio avviso un po' dozzinali) si trovano su strada Lipscani, fulcro della vita notturna cittadina. Queste vie pullulano di ristorantini e locali dove bere e ballare, e purtroppo anche di tanti locali a luci rosse in stile Amsterdam.

Ristoranti tipici


Ogni guida vi consiglierà il Caru Cu Bere, in pieno centro. 
Tra le cupole a cipolla delle chiese ortodosse vedrete un grande casermone e tanti tavoli, un paradiso per carnivori in Stavropoleos Street. Più che un ristorante una vera e propria istituzione, una leggenda. Si tratta di uno dei più antichi beerhouse di Bucarest, una carta che propone tutto il meglio della cucina rumena, dai sarmale alle tante carni di agnello, di vitello e di tutti gli animali che vi vengono in mente. I piatti e le specialità tipiche della cucina rumena si mangiano qui, dalla colazione al brunch fino ad arrivare alla cena, fra tavolini di legno, concerti, birre artigianali.
Putroppo non ci siamo andate pur passandoci davanti spesso, ma non mancherò la prossima volta... l'atmosfera all'interno è davvero magica, anche se un po' chiassosa. 

Hanùl lui Manuc


E' l'albergo più antico della città, una corte interna totalmente in legno meravigliosa e sotto i suoi portici tantissimi ristoranti... il più famoso e tipico è Hanu Lui Manuc Restaurant
Vale una visita, è un palazzo tipico rumeno ma che ricorda un po' Siviglia e le corti spagnole.




Se siete arrivati fino a qui beh, mi do due pacche sulla spalla e mi dico brava.
Questa guida è un pippone atomico lo so, ne sono cosciente... ma è quello che vorrei trovare quando viaggio: una guida esaustiva e piena di cose belle, dai mood suggestivi.

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