Brixton Academy Mural, fra colori e utopia
Avevo preannunciato ieri su Facebook che il coloratissimo post di oggi l'avrei dedicato alla mia amica Elena, meravigliosa titolare del Fram Cafè a Bologna.
Per i colori che questo post e questi luoghi portano con sé, per quanto c'era da scoprire, per i mille localini tutti meravigliosi che abbiamo visto, e soprattutto per la multietnicità e la bellezza e il fascino che è
Tutto questo come dice Elena e come ne è testimone la sua vita, può portare solo a Amore e a sentirsi innamorati della vita e dell'umanità.
Tornando a noi, di tutte le volte a Londra questa è stata la prima a Brixton Village, e mi chiedo come sia potuto succedere. E' vero anche che tantissime volte -e mi ero giurata tempo fa che sarebbe stata l'ultima- sono venuta con amici e fidanzati che Londra non l'avevano mai vista, e per quanto sia bella e faccia piacere vedersi la National Gallery qualcosa come 7 volte comincia a essere peso.
A sto giro quindi mi ero imposta solamente giretti e vagabondaggi nuovi, quartieri inesplorati prima, oppure visite a vecchi quartieri per vedere quanto fossero cambiati post-olimpiadi 2012, che ne avevano progettati di cambiamenti per quell'occasione.
Chi di voi conosce Guns of Brixton dei Clash sicuramente ha nel suo immaginario una visione di Brixton di luogo malfamato, teatro di rivolta e ribellione e sede di spacciatori di droga.
Il motivo per cui ci ero andata io, sempre in cerca di un po' di sano disagio :)
Purtroppo però, questo quartiere -che si trova a Sud di Londra all'ultima fermata della Victoria line (quella azzurrina) in Zone 2, ha da tempo perso questa nomea facendo invece spazio a nuovi concetti e nuovi orizzonti.
Con il tempo è diventato il quartiere di artisti e della comunità gay, e pacificamente convivono con la comunità giamaicana e afro-antillana. Qui è nato David Bowie e qui ha vissuto per un periodo anche Van Gogh. Non è difficile orientarsi in quanto tutta la vita, compreso il Brixton Market di cui vi parlerò a breve, si concentra attorno all'area metropolitana, compreso il vecchio mercato Market Row.
Brixton è un luogo dai mille contrasti, così come vivaci e accesi sono i colori ovunque, da quelli del cibo ai murales, e alla musica raggae che sentirete sempre e comunque provenire da una cassa stereo o da un locale.
Un'esplosione di colori e di contrasti urbani, una linea sottile che non fa comprendere se questo sia il luogo dell'emarginazione sociale o della troppa integrazione.
Di certo vi accorgerete di essere voi gli strangers, ed è una sensazione meravigliosa.
Questo quartiere è famoso per essere stato negli anni anche recenti, l'ultimo nel 1981, focolaio di guerriglie urbane di origine razziale, e proprio a seguito degli scontri del 1981 è stato dipinto il Brixton Academy Mural, finanziato insieme ad altri dal Council locale.
Murales quindi come espressione di convivenza pacifica, natura e politica, bambini di diverse etnie che sorridono insieme. Avrei voluto tre giorni solamente per girare Brixton e ogni sua via nascosta, dire una preghiera sotto ogni murales che gridasse pace.
Di tutte le etnie e colori e musica, quella predominante anche numericamente rimane la comunità jamaicana.
Il Brixton Market venne creato nel 1870 all'esterno della stazione ferroviaria, sotto arcate metalliche azzurre e gialle e milioni di prodotti, carni, pesci, verdure tropicali e tuberi giganteschi, vasetti di vetro e animali appesi a testa in giù come da tradizione.
Le vie principali sono certamente Atlantic Road, punto di incontro della comunità afro-caraibica e Electric Avenue, specializzata nella frutta e nella verdura.
Ce ne sarebbero miliardi, ma le scoprirete da soli.
Vorrei dedicare e ci sarebbe da farlo un altro post solamente ai ristorantini presenti sotto alle arcate del Market. Riflettevamo appunto ieri sera con Elena di quanto ognuno fosse caratteristico e meraviglioso e rappresenti una realtà definita, tutti stupendi e nessuno che fa concorrenza all'altro.
In nemmeno mezzo km quadrato avete a disposizione una boulangerie francese, ristoranti jamaicani e messicani, italiani, cupcakes, vegan e organic restaurant, afrocaraibici e quanto la vostra immaginazione possa desiderare.
Noi abbiamo optato per il colombiano. Era delizioso anche quello thailandese e la fromagerie francese, ma andando a Parigi stanotte ne avremo domani di autoctoni.
Mi dilungherei una vita e altri mille post su quartieri caratteristici e non turistici come questo, dove puoi realmente incontrare i locali, e il tuo sguardo si perde ebete fra la pelle color ebano e quei lineamenti che fanno sognare.
Ma vi tedierei, e quindi la smetto.
Spero solo in cuor mio che se capitate a Londra, abbiate il privilegio di capitare qui.
Commenti
La presenza di una notevole comunita' gay e' sempre stata una caratteristica di Brixton.Gia' nel 1974 esisteva un popularissimo gay community centre,mandato avanti dalle cosiddette "fatine di Brixton" (Brixton Fairies)!
Un saluto,Francesca.
Di questo Brixton Market avevo sentito parlare ma sai dirmi se c'è un giorno in particolare in cui si tiene o se è sempre così vivace?