Ogni Venerdì che arriva mi sento sempre stremata e con il fiato sul collo, e penso beata che sarà l’ultimo che passo così, che la settimana trascorsa è stata impegnativa, ma che sarà l’ultima.
E puntualmente ogni domenica sera mi ritrovo con milioni di
cose da fare, agenda con impegni da inserire, colloqui da fare, persone da
incontrare, progetti da realizzare etc
Penso che comunque la vita mi piace così, mi piace da
morire. Che come dice Jovanotti e anche la Simo “è questa la vita che sognavo
da bambina”, anche se lo stress e la frenesia mi fanno pensare ogni tanto che a
trentacinque anni morirò d’infarto.
Sto esplorando un sacco di posti nuovi,
sono sempre su treni diretti a Bologna, Reggio, Milano e poi di nuovo Rimini e
Bologna. Il treno mi rilassa, posso leggere, scrivere e riconciliarmi con il
mondo, e conoscere tante persone. E il bello a cui pensavo pochi giorni fa - in
un risveglio milanese come quello di questa mattina, in cui mi alzo come sempre
alle cinque e non essendo a casa mia con le mie cose mi trovo a non saper cosa
fare- è che comunque il mio cuore è sempre pronto a seguirmi. E a togliermi il
sonno.
Oggi vorrei dopo mille anni lasciarvi una ricettina, che
avevo promesso sulla pagina Facebook mesi fa ormai e mai postato, e parlarvi di
una bella iniziativa che si sta svolgendo a Bologna.
Partiamo dall’iniziativa, che ha come nome “Il piatto più buono del mondo”.
Mi limito a allegare il flyer, e a lodare questi ristoratori -fra cui io ovviamente parteggio per Cesari- per la bella iniziativa, e il Banco di Solidarietà di Bologna e in particolare Davide Rondoni per l’idea.
Partiamo dall’iniziativa, che ha come nome “Il piatto più buono del mondo”.
Mi limito a allegare il flyer, e a lodare questi ristoratori -fra cui io ovviamente parteggio per Cesari- per la bella iniziativa, e il Banco di Solidarietà di Bologna e in particolare Davide Rondoni per l’idea.
Due righe in più, che prendo in prestito dal sito del Banco e dalla Pagina Facebook di Cesari:
Si chiama “Il Piatto più Buono del Mondo sa dal Banco di Solidarietà e da alcuni ristoratori bolognesi, volta a raccogliere alimenti per le famiglie bisognose assistite dal Banco nella nostra città. Dal 20 novembre 2012 al 6 gennaio 2013 i clienti dei ristoranti aderenti potranno scegliere, ordinare e gustare lo speciale Piatto più Buono del Mondo: per ogni ordinazione del piatto speciale il ristoratore offrirà al Banco di Solidarietà un pasto per i propri assistiti. Per questa prima edizione hanno finora aderito all’iniziativa 5 ristoratori per tutti i gusti e per tutte le tasche, dallo storico Da Cesari (Via de' Carbonesi, 8) al ristorante di pesce Acqua Pazza (Via Murri, 168), dalla prosciutteria tipica Pane Vino e San Daniele (Via Altabella 3/A) alla Trattoria del Rosso (Via Righi, 30) e al Cocktail Bar Piccolo & Sublime (Piazza Verdi, 4/A-B).Come sottolinea il presidente del Banco di Solidarietà di Bologna, Davide Rondoni: " Si tratta di un piccolo grande gesto di creatività sociale 'dal basso' per rispondere ai bisogni diffusi e crescenti, un segno che si e' davvero se stessi compiendo una dimensione di gratuità e di carità che fan parte del nostro essere uomini".
E, dulcis in fundo, la ricetta.
Durante questi mesi di
peripezie in lungo e in largo per l’Italia, ho seguito una dieta. Diciamo così,
ho cercato di stare attenta quando e come potevo, nonostante qualcuno, visto
che sono spesso a ristoranti o eventi di cibo mi scriva “magni come una ludra”. Avevo messo su dieci kg accumulati
prima della laurea e volevo togliermeli, non tramite sport estenuanti o ore in
palestra che peraltro odio, ma mangiando sano. Mi è stato di grande grandissimo
aiuto l’esempio di Giuseppe, mio migliore amico. Per una serie di motivi si è
trovato nella condizione anche lui di dover a tutti i costi mangiare sano,
regolare, cambiando le sue abitudini alimentari radicalmente. Ne abbiamo parlato
a lungo quando sono andata a trovarlo a San Giovanni Rotondo uno o due mesetti
fa, e mi spiegava l’importanza e o la sostituzione di certi alimenti o bevande
che noi assumiamo senza coscienza e in quantità dannose per l’organismo.
E da li, è iniziata una piccola rivoluzione alimentare. Sciocchezze o piccole attenzioni, come magari preferire il latte di soia al latte intero, che però mi fanno sentire meglio.
E -tanto per metterci sempre quella vena di romanticismo e affetto- mi fanno sentire più vicina a Giuseppe, ora che non viviamo più nella stessa città, o nelle stesse città. Che noi ci si è ritrovati prima a Bologna poi a Londra.
E da li, è iniziata una piccola rivoluzione alimentare. Sciocchezze o piccole attenzioni, come magari preferire il latte di soia al latte intero, che però mi fanno sentire meglio.
E -tanto per metterci sempre quella vena di romanticismo e affetto- mi fanno sentire più vicina a Giuseppe, ora che non viviamo più nella stessa città, o nelle stesse città. Che noi ci si è ritrovati prima a Bologna poi a Londra.
Mi piace quando vado all’università prepararmi qualcosa da casa, onde evitare quei paninazzi
decongelati e affettati che non sanno di affettati che spesso propinano a noi
studenti. Essendo una grandissima amante della cucina cinese, e asiatica in
generale, spesso il mio Tupperware conteneva questi Noodles con gamberi e
verdure saltati nella salsa di soia. La ricetta è di per sé già scritta nel
titolo, e di una sciocchezza unica. Però il risultato è fenomenale, soprattutto
considerando che 100g di Noodles possiedono intorno alle 100kcal.
Ingredienti:
Noodles o spaghetti di riso cinesi
Verdure miste fra cui zucchine, carote, e se si trovano
freschi, germogli di soia
Gamberoni
Salsa di soia
Sesamo (opzionale)
Procedimento:
Innanzitutto si tagliano le verdure a striscioline, o
bastoncini. Io per comodità/svogliatezza/tempi di cottura le grattugio a
julienne. Si fanno saltare in padella con un po’ di olio e un pizzico di sale,
e si aggiungono poi due cucchiai di salsa di soia, infine i gamberoni. Attenzione
a non eccedere con la salsa di soia, perché potrebbero risultare stucchevoli.
Cuocere i Noodles per due o tre minuti in acqua salata, scolare e saltare
insieme alle verdure. Eventualmente aggiungere un altro cucchiaio o due di
salsa di soia, per “colorare” e insaporire i Noodles. Infine, una spolverata di sesamo, che precedentemente sia stato fatto saltare in padella qualche minuto.
Commenti
..vedrai che non schiatti a 35 anni ;-)..la vita è fatta per essere vissuta, anche freneticamente, l'importante è essere felici di quello che si sta facendo!!!
Baci, Roberta