47822 Santarcangelo di Romagna RN, Italia
16 gen 12
Storie di Marmellate, to be continued..
Ero un pò indecisa su cosa postare quest'oggi.
Come al solito accatasto e accatasto ricette pregresse, alcune con foto decenti, altre con foto decisamente impresentabili as usual.
Ho una torta salata che avevo copiato a Marco e Chiara tipo a settembre, veramente valida, che ancora devo postare.
e poi lui, Monsieur Le Macaron, che nelle vacanze di Natale mi ha tenuto compagnia e ha allenato la mia pazienza.
Ho tante cose che vorrei postare, ma mi manca il tempo.
Mi fate grande invidia, voi foodblogger che postate tutto, ogni giorno, in base alla stagionalità degli ingredienti, alle festività. Sempre impeccabili e perfette.
E magari lavorate, anzi, avete non due ma tre lavori. E sette figli, a testa. #macomefate
Comunque, sarò breve, e, scavalcando gli sproloqui inutili, passerò alla ricetta.
Diciamo che da quando ho il fuudblog (ovvero ormai 4 anni, anche se sembra da ieri perchè sono scostante 4 anni sono, dico QUATTRO) il mio gusto si è affinato, era prevedibile e cosa da me sperata e ambita. Non affinato nel senso che so distinguere questo da quello e abbinare vini, a quello ci penserà Gualtiero quando andrò al suo corso.
Diciamo che nel gusto c'è un'evoluzione, che può essere personale o effettivamente legata alla qualità.
Per esempio le marmellate. Quest'estate ne ho prodotte insieme a Luca una quantità industriale, potete vederci raccogliere allegramente 30kg di more qui . E a pensarci, è ora di divulgare queste ricette, alcune veramente inusuali e esperimenti riusciti benissimo.
C'è stata la volta dei fichi caramellati e della marmellata di fichi. Passando per le albicocche, le pesche, le susine Regina Claudia e tante altre che ora ho dimenticato.
Fino ad arrivare all'inverno, o al quasi inverno, ed ora è ora dei clementini e delle note agrumate. Le mie preferite. Mi piacciono i sapori aciduli di prima mattina, quelli che sono un pò dolci un pò amari, e che ti fanno provare quel brivido che dice "è ora di svegliarsi".
Mi piacciono le marmellate con il burro salato, come mi ha insegnato Mike, e so che dovrò smettere o diventerò obesa.
Da piccola per me le marmellate erano solo quelle del tanto citato Zio Mario, alle quali con dedizione si cimentava da luglio a settembre, sempre classiche eppure sempre così buone nella loro infinita dolcezza. Infinita dolcezza perchè credo che le proporzioni di zucchero dello Zio siano di 1kg:1kg.
La rivoluzione, verso quattro cinque anni fa, mi si è presentata dal "commerciale". Nel senso che non è che qualcuno mi abbia fatto sentire qualcosa di sensazionale prodotto dalle sue mani, ma è stata la Rigoni di Asiago (e si noti che non collaboro con loro, è solo per dare a Cesare quel che è di Cesare) che mi ha "cambiato un pò il gusto". Marmellate con solo zuccheri della frutta o comunque con bassissima quantità di zucchero. In particolare mi sono innamorata appunto di quella alle Arance amare, impeccabile e inimitabile nel suo gusto, acidula e agrumata al punto giusto.
E da li ho iniziato e mi sono ispirata per questa marmellata, che non è di Arance amare, ma che ha quel sapore che cercavo e che volevo.
Perfetta per le colazioni, con il burro salato, quello leggermente salato, meravigliosa sul pane nero.
Confettura di Mandarini, Arance e una goccia di limone.
Igredienti:
1,200 kg di mandarini preferibilmente non trattati
350g di zucchero o 400 al limite
La spremuta di un arancio
La spremuta di mezzo limone
Procedimento:
Sbucciare i mandarini e tenere da parte le bucce di una quindicina di frutti. Tagliarli a metà e, eventualmente, rimuovere i semi. Effettuare questa operazione sopra alla pentola dove si andranno a bollire per non disperderne il succo.
Lasciare in infusione i mandarini con lo zucchero per tre ore, e passarne una metà al minipimer.
Nel frattempo tagliare in piccole strisce le bucce tenute precedentemente da parte e versarle nell'acqua bollente per dieci minuti. Scolarle, e passarle sotto l'acqua fredda per evitare che si attacchino.
Aggiungere poi le bucce ai mandarini e lasciare cuocere il tutto a fuoco moderato per un'oretta o poco più, a seconda della consistenza desiderata.
Commenti
Deliciosa!!
@Patty: No, non hai speranza. Scherzi a parte, ne abbiamo già mangiati due barattoloni qui e non c'è verso di tenerne da parte, è la mia preferita e me la finiscono tutta :( Vedo cosa posso fare.. quella alla pesca e vaniglia mi aveva dato grande gioia. Appena la rifaccio te ne porto una cassa intera. Manca poco, che bello.
@Bebina: anche tu col burro salato? chebbellezza. e magari anche il pane nero :) Non tolgo la parte bianca perchè tanto bollendole secondo me perdono molto...poi a me più amarina è più mi garba, ci aggiungo pure il limone per farla più pungente. Anche per te, vedrò cosa posso fare, ma temo il confronto a questo punto :))) bacius
P.S Ti seguo perchè il tuo blog mi piace molto!!!Passa a trovarmi e se vuoi lascia un commento!! A presto
Detto questo, grazie di cuore per il tuo dolcissimo messaggio di auguri!
Spero che la tesi stia andando in porto, mi raccomando: resisti!!! Dopo si festeggia!!!! ;)
Baci!
Linda
ps. certo che ci verrai a trovare, che discorsi... la macelleria è lì e non si sposta per almeno i prossimi 100 anni, quando sei più libera fai un fischio... e magari porti un vasetto della tua super-marmellata, mi pare di capire che ne hai fatta tanta.... :)))