Scollina, la cena nel campo di mais del Podere Bianchi


Il mondo è pieno di cose magiche, 
pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano.

W. B. Yeats


L’anno scorso era in un campo di zucche, quest’anno per non ripetersi Marco Bianchi (non lo chef, Marco del Podere Bianchi ndr) l’ha organizzata in modo che il passaggio, attraverso una porticina in legno che da sull’infinito, fosse attraverso un campo di mais. Un labirinto creato in un campo di mais per la precisione, la cui visione d'insieme l'ho avuta solo una volta tornata a casa, guardando il video della serata ripreso dal drone. Non ci fossi stata, avrei pensato a tutti gli effetti ad uno sbarco alieno. 


Già solo il tragitto per arrivare a Cavallino, sulle colline di Rimini, attraverso distese di fiori di cipolla illuminati al tramonto e strade sassose che vi sporcheranno tutta la macchina macchissenefrega varrebbe la visita... la strada sterrata che conduce al Podere Bianchi vi farà sospettare più volte che il navigatore vi abbia ingannato. Attraverso la porticina si accede al labirinto, che è fatto di vari pit stop mangerecci, dall'aperitivo di benvenuto Rosè,  ai succosi spiedini di carne cotti sulla graticola, dal panino al latte con il pulled pork ai cassoncini con le erbe di campo.



A indicarvi la retta via, solamente dei cartelli stradali di legno con due indicazioni: di qua e di la. In cima, dove si svolge Scollina, il panorama di fronte a voi è da lasciare senza parole, e se la poesia intorno non fosse ancora abbastanza ad accogliervi nella radura un'arpa e un violino (Red Roses Duo) accompagnano l'intera serata, sulle note di Yann Tiersen.


Il menù è semplice ma buono: Tartare di carne come antipasto, cannelloni (buonissimi davvero, per me che poi non mangiavo carboidrati da un mese ancora più buoni), filetto con riduzione di Cabernet Sauvignon e patate sabbiate e alla fine, una selezione di formaggi dell'Azienda Pintus di San Savino, eccellenti. L'atmosfera di Scollina è quella di una grande festa di paese, con le lucine, la musica, la gente che chiacchiera e conversa e il tempo che scorre lento... di diverso da tante altre cene/pranzi l'età media è un po' più alta, e questo è bello perché ci sono famiglie intere, bambini, nonni che si divertono tutti insieme.

Ecco, se devo fare un piccolo appunto a Scollina è che mi aspettavo un po' più di cura nei piatti e nella presentazione dei tavoli, ma l'esperienza (ormai ventordici fra pic nic, vigne, mari e monti di questi anni) mi dice che il cibo è forse un po' la parte più trascurata, e capisco bene che in questo genere di eventi (vale per me come per tutti) bisogna sapere ed essere coscienti che è un format che si paga, una location, tante persone che lavorano e un pacchetto in cui il cibo non ha lo stesso peso dell'idea... piccola divagazione in difesa degli organizzatori di eventi (che comunque fra Siae, affitto tavoli, etc hanno un costo altissimo) e contro a chi si lamenta di tanto in tanto di questo o di quello. 

Bravo quindi Marco, che per la cronaca è giovanissimo e bravi tutti i giovani che decidono di investire e, come dice qualcuno, credere alla bellezza dei loro sogni.


Ogni portata è accompagnata da vini del Podere Bianchi, e a concludere la cena macedonia di pesche e gelato alla crema e... last but not the least fuochi artificiali, cascate d'oro luminose a rendere tutto ancora più magico. Non li vedevo da un bel po' -confesso- i fuochi d'artificio, e un po' sono tornata bambina.


Appuntamento per la prossima Scollina il 14 di Luglio, ma usciranno sicuramente anche altre date, che troverete disponibili sul sito qui.


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