E' che ho quella tendenza ad essere un po' samanona, come si dice in Romagna.
O, per quello che riguarda i biscotti in particolare, devo confessare di non essere per niente attratta da quei biscottini perfetti che si vedono delle volte, quella perfezione che risulta quasi industriale tanto è scrupolosa.
Sono invece una fan del biscotto imperfetto e un po' rustico, di quello che parla di ricordi e di affetto, di mani che l'hanno lavorato e impastato.
Questi di oggi devo confessare sono fra i miei biscotti preferiti fra quelli che il Don Ulisse (mio capo supremo) -fra le tante altre cose non solo sul piano materiale ma anche su quello umano- mi ha insegnato.
Gli ingredienti sono più o meno quelli dei ricciarelli senesi, con l'aggiunta però della pasta di arancia candita, che in caso non la possediate altro non è che le arance candite frullate nel mixer e ridotte a pasta.
L'arancio candito aggiunto all'aroma di mandorle amare ha un retrogusto che mi parla di Sicilia e marzapane, dolci tipici del Sud e quei dolcetti meravigliosi che ogni giorno sforna a Erice Maria Grammatico.
All'interno rimangono molto morbidi, si conservano in una scatola di latta o all'aria aperta per alcuni giorni.
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Biscotti simil ricciarelli con farina di mandorle
e pasta di arancia candita
Ingredienti
250g farina di mandorle
225g di zucchero
25g di miele
50g polpa di arancio candito
un cucchiaino di aroma alle mandorle o in sostituzione due mandorle amare
75g di chiare d'uovo (indicatevamente le chiare di due uova)
zucchero a velo
Procedimento
Versare tutti gli ingredienti nella planetaria con il gancio a foglia, o in alternativa con il frullino elettrico fino a che non si amalghino bene. NON montare le chiare d'uovo. L'impasto deve risultare un po' appicicaticcio.
Cospargere il piano di lavoro di zucchero a velo e trasferire il composto.
Creare dei piccoli cilindri allungati della stessa dimensione e, in caso si appiccichi alle vostre mani non esitate a utilizzare più zucchero a velo. Tagliare i cilindri ogni tre cm e formare i biscotti.
Spolverare di nuovo di zucchero a velo prima di infornare.
Cuocere a 200° per 7 minuti, fino a che i bordi non risultino leggermente dorati.
La superficie deve risultare un po' rugosa, o come dicono in Sardegna, scrajau :)
Ci sono parole e concetti che in altre lingue risultano inesprimibili.
Non staccare dalla carta forno fino a completo raffredamento. dovendo restare morbido l'interno rischiereste di romperli.
Commenti
Tu sei una splendida ragazza Frison! ;)
Buon Pomeriggio
Francesca
Brava samanona, sembra proprio che tu riesca nel tuo progetto biscottoso. Un abbraccio pieno d'affetto
Insomma, chi passa di qui....rischia di farsi male sul serio;))))
Atmosfera avvolgente come una copertina, piacevole, molto.
Saluti liguri,
Fabiana