Torta di mele della mamma e sproloquio sulla semplicità.



Tutti qui sui blog si cerca ricettine sempre più elaborate, con ingredienti sempre più sofisticati e da posti del mondo disparati e lontani. E anche io non faccio eccezione ovviamente. Luca può testimoniare quante volte gli chieda regali strani e inusuali da chiedere a un ragazzo di 25 anni che sicuramente:


* non sa di cosa si tratti nella migliore delle ipotesi
* non capisce a cosa ti possa servire
* non ha la più pallida idea di dove andartelo a reperire.


Mettiamo caso anche che io gli chieda qualcosa che è comune per chi adora le rose e non può farne a meno nemmeno nel cibo. tipo l'acqua di rose, piuttosto che lo sciroppo di rose o l'olio essenziale alle rose...quale differenza può avere per lui?
Ammetto che non ne aveva nemmeno per me, quando per la prima volta ho letto il libricino di Ladurèe in cui, nella ricetta dei macaroons, mi diceva :
o,10 ml di acqua di rose
0,10 ml di sciroppo di rose
0,25 ml di olio essenziale alle rose

anche io mi sono domandata, ma chi caaaaaaazz ti fa pensare che io abbia in casa tutti e tre questi elementi? e in effetti due li avevo, ma perdio :)
se ne metto 45ml di uno solo di questi non è forse uguale?

Tutta questa smanfrina per dire che sì, la ricerca e nuovi prodotti vanno bene, anzi, Dio benedica questa condivisione mondiale di una sempre più svariata quantità di ingredienti. Quello che però a volte noto e che mi lascia perplessa su altri blog e giornali è il voler a tutti i costi rendere particolare qualcosa inserendo a forza un ingrediente mai sentito. Perchè è ovvio che una torta di mele al sale rosa dell'himalaya è molto più invitante di una torta di mele comune, così come una crema pasticcera con the matcha (che c'avranno tutti con sto the matcha ancora devo capirlo) dal colore verdino risulta più invitante della solita crema pasticcera.

Il rischio in cui si incorre però a volte nel voler così stentatamente essere originali è il perdere la cognizione del buono e pubblicare certe ciofeche che non so qui a elencare. E lo dico perchè, nella mia ingenuità certe volte mi sono proprio imbattuta e non contenta ho cucinato per ore codeste ciofeche, per poi sentirmi dire da mia mamma che aveva appena assaggiato la ciofeca : "Non capisco proprio questa tua ossessione di comprare tutte queste cose strane, non era meglio farla con le cose normali come tutti i cristiani?".
E questo, coincide quasi sempre con un bel fallimento.

Per cui, la ricetta che voglio proporre oggi, è la classica comunissima torta di mele che mia mamma ha sempre preparato, buonissima e secondo me impeccabile.
Con giusto la modifica dell'aggiunta dell'uvetta e un pò di mandorle tritate come a Luca piace (infondo, a lui piace quasi sempre tutto e le cose che preparo se le strozza quasi sempre lui, quindi, perchè non andargli un minimo incontro?)
per cuiii Torta di Mele sia.

Ingredienti:
3 uova
100g di burro
170g di zucchero
170g di farina
1/2 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
4 mele
cannella a piacere
+ mandorle a pezzetti a piacere e uvetta a piacere

Sbattere bene il burro ammorbidito con lo zucchero e successivamente unire i tuorli e sbattere bene. Unire poi farina e latte e sbattere bene. Unire alla fine il lievito e le chiare montate a neve e la cannella a piacere. Accendere il forno a 180° e imburrare e infarinare la teglia. Versare il composto e tagliare le mele a fette di mezzo cm infilandole per metà nel composto in posizione verticale disposte a raggiera. Aggiungere sulla cima le mandorle tritate e e l'uvetta.
Infornare per mezz'ora/40 minuti, fare la classica prova dello stuzzichino e se al centro risulta poco cotta proseguire la cottura per altri dieci minuti mettendo la carta argentata sopra la tortiera.
Lasciare raffreddare e spolverare di zucchero a velo.

* o in alternativa, se si vuole mangiare un pò tiepida che fa molto più inverno, seguire con una buona crema inglese e cannella o gelato alla crema.

Commenti

Francy ha detto…
Ciao, ti rispondo qui dato che ho scoperto che hai un blog (che peraltro seguirò con piacere).
Grazie a te Veronique. Credo davvero che tutti alla fine siamo sulla stessa barca. Tutti in fondo abbiamo un po' le stesse paure. La frase di Baricco è maledettamente vera però ti da la forza di andare avanti in certe occasioni no? Anche le parole salvano. Per quanto riguarda la lavanda, l'agata etc. sono cresciuta con queste piccole stranezze: le pietre, le erbe, le candele, mi hanno sempre chiamato Strega (amichevolamente eh). E questi piccoli "riti" mi sono rimasti addosso a mo' di tatuaggi...piccole fisime, del tipo svegliarsi la mattina col piede giusto, dare un sacchettino di erbe aromatiche all'amica di turno che ha bisogno di conforto, spararmi due gocce di Crab apple (fiore di bach) la mattina prima di uscire di casa..e taaaante altre cose. Mannaggia. Anche tu?
Veronica Frison ha detto…
che piacere trovarti...
speravo che in un modo o nell'altro ti arrivasse il mio di messaggio, perchè davvero oggi quello che hai scritto -e non solo Baricco- ma anche quello che hai scritto di tuo pugno mi sono stati particolarmente di conforto. Si, anche io non dico che sono cresciuta ma sono sempre stata abbastanza fedele a queste cose, me le ha trasmesse molto in parte la mamma del mio ex fidanzato, una vera addicted di tutte queste cose, e all'inizio l'ho presa per matta. Poi mi sono ritrovata a stringere forte un quarzo rosa in un momento di solitudine quando volevo trovare un amore, a riempirmi di gocce di olio essenziale all'arancia il cuscino quando la sera ero ansiosa prima di addormentarmi e a ingurgitare fiori di Bach come fosse acqua. Si, anche io ci credo in sostanza.
Alla fine, che siano stupidaggini o no, i frutti si vedono da quello che una cosa porta alla tua vita...e se in questo caso porta un pò di serenità e speranza in più, perchè non crederci?

Grazie davvero...
vorrei tanto essere una tua amica realte, in questo momento avrei proprio bisogno di un cuscinetto di erbe aromatiche :)
Cey ha detto…
Sono assolutamente d'accordo con te =) mi piace scoprire ingredienti nuovi, mi piace sperimentare, comprerò i boccioli di rosa essicati e farò l'acqua di rose prima o poi ma il culto dei cibi di casa andrebbe riscoperto =) Prima di tutto perchè sono quelli più legati a dei ricordi, una torta di mele sa di vita almeno nel mio caso di più di uno sciroppoi di rose, e di casa e poi perchè se sono come la tua sono buonissimi =) buona settimana =)
apranzoconbea ha detto…
cara Veronica...ti rispondo qui al post precedente sul bar di via Santo Stefano, perché alimentare focolai non mi piace. E poi, sono sicura che sia a me che a te, interessa soprattutto trovare dei posti belli a Bologna e più ne troviamo più siamo felici. Però è anche vero che quando si incontrano scorrettezze o servizio che non va è giusto parlarne, altrimenti che senso ha? per di più non ci paga nessuno per questo...il che è il lato meraviglioso (ok, sono onesta, sarebbe bello far questo di mestiere pagato, vero???) della faccenda. Quello che ci permette di essere sincere e dare sempre un punto di vista sincero. Finisco dicendo...il blog è una grande possibilità e se qualcuno sente la necessità di rispondere a un commento negativo...pensi che è una possibilità preziosa per migliorare! baci!
apranzoconbea ha detto…
Rispondo invece qui al post in questione. Hai proprio ragione...a volte si fa strano per forza! però è anche bello provare ingredienti nuovi che danno gusti nuovi e punti di vista differenti. Sempre che abbiano un senso ;-) buona la torta di mele classicona!
LaMonia ha detto…
Veronica.... giusto questo weekend ho fatto una semplicissima torta di mele. Non sono espertissima in dolci e solitamente non mi riescono bene, ovviamente anche la torta di mele non è stata il massimo ma mangiabile. La prossima volta seguirò la tua ricetta, anzi quella di tua mamma.
Thanks
Francy ha detto…
Buon pomeriggio...poi ti scrivo una mail.. ;)
Veronica Frison ha detto…
certo....volentierissimo.
anzi, non vedo l'ora...
veronica.frison@libero.it
I Sapori di Romagna ha detto…
Ciao Veronica!
Sono Linda da "I Sapori di Romagna".
Ma dai!?! Non solo siamo super-romagnole, non solo c'è una passione comune per la cucina VERA e i sapori AUTENTICI (condivido in pieno il tuo post), non solo ci sono i Fiori di Bach sul comodino... pure l'Alma Mater! Ogni tanto capito in via Zamboni, sai? ;)
Quindi il tuo blog diventa di diritto uno dei miei preferiti, è carinissimo!
Ciaooo!
Elisa ha detto…
Mi ritrovo molto in quello che dici: anche io da brava food blogger mi sono spesso messa alla ricerca di particolari ingredienti e strani accostamenti, poi però è successo che ho comprato il matcha, ho fatti i famosi sablè che tanto spesso si vedono nei blog e... mi hanno nauseata! Il matcha da allora non è stato più toccato e ho imparato a darmi una sana regolata! E ho rivalutato alla grande una "normale" fetta di torta di mele!
Ripasserò a trovarti!
Cristiana ha detto…
Io le ciofeche le preparo anche con gli ingredienti comuni...purtroppo sono una fan del famolo strano (in cucina), anche se poi i miei piatti preferiti sono i più semplici! Fammi divertire almeno sul blog: tanto quello che posto non lo cucina nessuno e quindi...chissene! Cri
Unknown ha detto…
Ciao, complimenti per questa bellissima e buonissima ricetta. Ti abbiamo nominata nel contest “The very Inspiring Blogger”, speriamo di faccia piacere.
ecco il link:

http://www.lady-cake.it/testimonial/the-very-inspiring-blogger/

Spero ti faccia piacere, a presto!
Lady Cake & Friends

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