Quelle che...l'estate a Bologna.




Se c'è una cosa che pensavo l'altra sera, quando tornavo in autostrada da Bologna dopo una cena fra amiche, è quanto questo blog mi abbia dato con il passare degli anni, quanto la passione per la cucina mi accomuni con certe persone e quanto, grazie appunto a questo mezzo, si siano creati legami belli di condivisione, amicizia, stima reciproca e tanto altro.
Di tutto questo e di tanto altro ancora devo ringraziare principalmente Bebe, senza di lei Bologna avrebbe un aspetto decisamente diverso.
E' passato qualche annetto da quando leggevo il sul blog e con l'animo da esploratrice e perenne turista del mondo che mi ritrovo, giravo Bologna grazie alle sue indicazioni.
Una colazione qua, un pranzo veloce di la. 
Ha guidato i miei passi inconsciamente per molto tempo attraverso il suo blog prima di conoscerla e quando poi timida come non mai sono andata alla presentazione del suo libro, non mi pareva vero di poterla conoscere. 
E non ci sarei forse nemmeno andata a presentarmi, ma -sfigasua- ci ha pensato lei. 
E da quel giorno posso solo e continuamente ringraziarla.


Da studentessa e amante di Bologna, ogni estate facevo il countdown al 16 Agosto, giorno in cui puntualmente tornavo su, con la scusa di studiare, con la motivazione reale di tornare nella mia dimensione, di riappropriarmi di ciò che sentivo e tuttora sento mio.
Il post-Ferragosto ma anche le settimane di Luglio erano caratterizzate da ritmi lenti, ultimi saluti che ultimi non erano mai, cene all'aperto. Ma il problema sul doveandare, per gli studenti ai tempi non auto-muniti, ogni tanto si presentava. Qualcosa che fosse in centro ma con atmosfera, un qualcosa che fosse bolognese e in cui, fondamentale "si respirasse".
Sì perchè poi il problema delle città d'estate è il caldo, quel caldo che cammini sotto ai portici e ti si scioglie sull'asfalto la soletta delle ballerine.

Lunedì sera il comitato bolognese delle foodblogger, nonchè Onorevoli membri dell'Accademia Club de Pirottines, si è ritrovato all'Osteria delle Rose per una serata di chiacchere, buon cibo e celebrazione dell'estate bolognese, nonchè vari traguardi personali, come l'uscita del libro Manuale di Cucina Sentimentale di Martina Liverani, mio mito.
Fra parentesi, il libro, che ruota intorno alla storia e all'amicizia di tre amiche, è ambientato proprio a Bologna. E io non vedo l'ora di leggerlo. Chiusa parentesi.
La corazzata di FoodBloggers era composta da me, Bebe, Simona di AspassoconBlue, Martina di Curvy Foodie Hungry, Carmen di Le temps de Cerises, Sabrina e Luca di SaporiDivini (e le loro due meravigliose creature), Marilù di Polvere di Peperoncino, Francesca di Burro e Zucchero, e Livia di Rock and Food.
Ora, già una foodblogger da sola basterebbe, immaginatevi cosa possa essere stato un raduno di squilibrate armate di reflex, blocnotes e senso critico.



Non conoscevo per niente il posto, ma nelle passeggiate verso San Luca ero passata tante volte davanti alla Villa delle Rose, stupenda villa settecentesca circondata dal verde, a cui si accede attraverso una scalinata meravigliosa di quelle che trovi solo nei film.
E proprio all'interno di Villa delle Rose si trova l'Osteria delle Rose, un'osteria temporanea e estiva tipicamente bolognese e, come dice Bebe, un posto della domenica.

Che per posto della domenica si intendono quei posti in cui l'atmosfera che regna è serena e rilassata, le persone non hanno tempi e mangiano, chiaccherano, bevono in compagnia.
E se le tavole apparecchiate sono a quadretti allora non manca proprio niente, è come essere a casa.



Il menù dell'Osteria delle Rose apre le danze con i salumi classici della tradizione emiliana, la Mortadella e la coppa di testa, il salame e la pancetta. 
E ovviamente, lo squaquerone, i sottoli e sottaceti e il pesto modenese, il tutto accompagnato da tigelle e crescentine.
Fra i primi piatti abbiamo particolarmente apprezzato i ravioli di ricotta e le tagliatelle al ragù bolognese, accontentando così anche le vegetariane presenti, che comunque hanno potuto trovare qualcosa per loro, cosa non frequente in un'osteria.

La cornice della serata, sono sincera, ha fatto la sua differenza. 
L'idea che ho della spensieratezza estiva, delle serate in collina e delle scampagnate, trova perfetta realizzazione in un luogo del genere.

E un posto così, a Bologna, mancava.

Commenti

apranzoconbea ha detto…
cara Veronic...(cuoricino)

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