La scoperta dell’incantevole Petrella Guidi, la Romagna nascosta.




Non è infrequente che la domenica mattina - soprattutto d’estate ma ancor di più adesso che le giornate sono così belle e autunneggianti come piacciono a me-  io mi svegli con la sindrome di Donna Avventura esploratrice e decida di andare a scoprire e visitare qualche borgo antico qui nell’entroterra toscano-romagnolo. 
Questo perchè da quando ho lasciato la mia amata Bologna, non è stato facile tornare a casa, sia per tutti i cambiamenti che avvengono nel passaggio dalla vita universitaria a quella non-più universitaria, sia perché mi sono tristemente accorta, che di questi posti in cui sono nata e cresciuta e dei loro dintorni, io non conoscevo praticamente nulla. Me ne sono accorta quando per strada a parte i soliti sentieri e tragitti non mi avventuravo, me ne sono accorta perché di Rimini non conoscevo la maggior parte delle vie interne, e ancora oggi mi confondo i nomi delle piazze. Una vergogna, praticamente.

C’è da dire che a me questa zona, e soprattutto Rimini, non è mai piaciuta. Ci ho frequentato il liceo, ma sempre con il desiderio di cambiare città e terminare gli anni a Cesena. Poi il cambiamento, quando mi sono trasferita a Bologna, è stato totale. Ho cercato lavoro li, ho cominciato a vivere li e a instaurare tutti i legami più importanti li e tutt’ora confesso che, se devo pensare a una città che chiamerei “casa” (salvo ovviamente legami affettivi forti che ho anche a Rimini, senza dubbio), io sceglierei Bologna.

Questo non ha rappresentato un gran peso per me fino a poco tempo fa, poi ho deciso che dovevo cambiare, conoscere e esplorare. Che non potevo sempre cadere dalle nuvole quando si citava qualche locale, qualche borgo o qualche paese. E quindi, dall’inizio dell’estate fino ad oggi, spesso con mia mamma che si diverte con me a passeggiare in questi posti meravigliosi ma anche con Luca che invece si diverte di meno ma viene lo stesso, ho cominciato a conoscere meglio tutte queste piccole realtà, che certamente sono incantevoli. Fra tutti i posti visitati e conosciuti, e che non mancherò di presentare anche a voi, quello che più mi è piaciuto,  è stato senza dubbio Petrella Guidi. 


questa è l'unica foto non mia, trovata in rete









La conoscevo già per nome, curiosamente, in quanto nel programma di tesina di maturità classica, avevo inserito una storiella molto dolce e tenera di Tonino Guerra, chiamata “il Viaggio- E’ viaz” che narrava la storia di questi due vecchiettini di Petrella Guidi, Rico e la Zaira, che, dopo una vita di sacrifici, decidevano di compiere il loro tanto atteso viaggio di nozze, recandosi a piedi e con un calesse, a scoprire il mare, distante solo una trentina di km.  Raccontata così perde tutta quanta la sua poeticità, ma è una lettura che se avete tempo vi consiglio caldamente, con quel mo do tipico e tenero del narrare di Tonino Guerra, che rende magica qualsiasi cosa. Ancora devo finire di ringraziare Christina, la mamma del mio ex ragazzino del tempo, per avermelo fatto scoprire e regalato. Non ti sarò mai abbastanza grata.

Petrella Guidi è uno dei borghi più interessanti della Valmarecchia, e ancora conserva intatti i lineamenti e le architetture medievali. Rappresenta bene come dovevano essere i castelli minori nel Duecento, è infatti formato da una torre residenziale, alcune abitazioni, e il tutto è recinto da mura.  
Si tratta di uno dei tredici castelli di Sant’Agata Feltria, ed ha origini molto antiche. Qui il tempo sembra essersi fermato, il silenzio ètotale, e la vista su tutta la Valmarecchia che si può osservare dalla torre è impagabile. Il borgo e tutte le casettine sono costruite in pietra bianca antica e ciascuna casa, sul vicolo ciottolato e stretto che si trova di fronte, possiede un forno a legna, ovviamente in pietra. Le abitazioni sono quasi tutte di alcuni privati, come ci ha spiegato la signora Milena, proprietaria di una di queste. 
Trent’ anni fa, un gruppo di amici e artisti della zona di Modena e Bologna, ha investito su questo Borgo e ha deciso di dargli nuova vita e nuova luce. Sono stati infatti ristrutturate meravigliosamente, -anche se questo non intacca la bellezza e l’essenza del luogo- una decina di abitazioni residenziali e costruiti due bed and breakfast.  Sia durante la mia prima visita a Luglio che in quella di ieri, infatti, ho conosciuto molti stranieri, soprattutto tedeschi e inglesi, attratti e richiamati da Petrella Guidi e dal suo fascino sospeso nel tempo.

  




Un particolare molto suggestivo, sono le due lapidi e la panchina che Tonino Guerra ha fatto collocare sotto la Torre, dedicate a Federico Fellini e alla moglie Giulietta Masina. Sedendosi sulla panchina, si può ammirare tutto il paesaggio della Valmarecchia, e l’iscrizione riporta queste parole:

“Qualcuno lo sapeva e diverse volte lo hai confidato anche a me.
Basterebbe una pietra rettangolare in un prato d’erba
E magari una panca per chi vuole tenerci compagnia.
La valle, Federico, desidera stare vicino al tuo nome”
Tonino

A Petrella Guidi, si può anche pernottare. La Signora Milena è proprietaria di un B&B meraviglioso, chiamato Il Borgo del sole e dellaluna
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C'è anche un'altra residenza, chiamata Historical Hideaway, di estremo lusso e con ogni comfort... i prezzi cambiano un pò, ma se siete una compagnia di amici, perchè una volta nella vita non concedersi una follia? 

Commenti

PATRIZIA MALOMO ha detto…
Un posto stupefacente che tu hai raccontato con una grazia da vera poetessa. Non lo conoscevo e per questo ti sono grata. Un forte abbraccio, Pat
Unknown ha detto…
Che posto meraviglioso hai descritto con le tue bellissime foto!! :)

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